M’han detto “non sprecare questo istante
trova il punto estremo a sappilo varcare
e vedi di spostare l’orizzonte”
Orizzonte fermo, incerta linea di tedio:
Spostarla pare sforzo immane.
Un leggero gioco di dita:
direttore d’orchestra
creatore di suoni e di colori
e di immaginari sogni
d’immaginati sogni
e
si piegano le nuvole
e ondeggia il segno tra cielo e terra
non più rigido piatto immobile
ma duttile, vivo, incandescente,
si sposta con furore e tenerezza.
Più in là, dove abitano le cose
perdute, e dove respira la poesia.
Rose per il poeta.
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