Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore



F.Pessoa

ALBERI

ALBERI
il mio prato incantato

lunedì 31 marzo 2008

NARCISO


Primavera avara, pigra, infreddolita.
Ha raccolto il coraggio ed è uscito, rabbrividendo.
Stelo lungo e sottile, petali bianchi leggeri.
Narciso selvatico, impavido, dal cuore giallastro.
Il vento capriccioso lo scuote.
Ondeggia, sembra stanco.
Accanto, i fili sottili d’erba appena nati, tessono
il prato.
E i sommessi colori delle viole e delle primule
sono disegni arcani.
Lui vivrà un giorno, forse due.
Ma non lo sa, sfoggia la sua bellezza orgoglioso
di esser fiore, di essere riuscito a guardare il cielo.