Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore



F.Pessoa

ALBERI

ALBERI
il mio prato incantato

martedì 11 novembre 2008

UNA MATTINA

Cammino dentro un tappeto di foglie rumorose, il cielo
è basso grigio indifferente uguale a se stesso.
Nessuna nuvola gentile.
Luce opaca sul sentiero scivoloso.
Macchie di colore sugli alberi, avanzi di bacche rosse.
Nell’anima tedio e meraviglia, voglia di costringere
le stagioni, di fermare il tempo in un posto tranquillo.
Di poter dormire sogni sognanti.
D’abbracciare un affetto improvviso.
Di ascoltare note trascinate.
D’indossare la veste usata della solitudine.