Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore



F.Pessoa

ALBERI

ALBERI
il mio prato incantato

sabato 26 luglio 2008



Giorni di vacanza, riposo, sole, mare affollato
e sabbia dorata.
Ore lunghe da passare, s’inventano nuovi ozii
Non si riesce a leggere, troppa confusione,
troppe altre parole volano da sotto gli ombrelloni.
Il nulla si prende la rivincita, nessun pensiero,
se non quello di spostare il lettino per correre
dietro al sole.
Formine e palette e acqua di mare per costruire
castelli e piste per le biglie, e scavando ho
incontrato una conchiglia.
L’ho guardata, rigirata tra le mani, ammirata
toccata.
Forse ha più anni di me, forse ha passato
tempeste e maree, minuscolo esempio della
perfezione della natura.
Il pensiero è tornato e s’è allungato nella vertigine
dell’immensità.