Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore



F.Pessoa

ALBERI

ALBERI
il mio prato incantato

venerdì 29 febbraio 2008

L'ORIZZONTE DI VOLODJA






M’han detto “non sprecare questo istante
trova il punto estremo a sappilo varcare
e vedi di spostare l’orizzonte”
Orizzonte fermo, incerta linea di tedio:
Spostarla pare sforzo immane.
Un leggero gioco di dita:
direttore d’orchestra
creatore di suoni e di colori
e di immaginari sogni
d’immaginati sogni
e
si piegano le nuvole
e ondeggia il segno tra cielo e terra
non più rigido piatto immobile
ma duttile, vivo, incandescente,
si sposta con furore e tenerezza.
Più in là, dove abitano le cose
perdute, e dove respira la poesia.
Rose per il poeta.

domenica 3 febbraio 2008

VOLI


Cielo fresco d’azzurro lavato
increspato dai brividi freddi del vento.
Sull’orlo di una pigra nuvola sfilacciata
la punta scura di un’ala
ingrandisce e prende forma d’aquila.
Maestosa regina del volo.
Abbraccia il cielo, veleggia, rema.
Matita di mille solitudini
disegna linee e sentieri nel nulla.
e
Vorrei essere aquila.
Soffici robuste penne e piume.
Occhi appuntiti.
Cuore leggero e impavido.
E volare e planare e sfidare in corsa
le nuvole.