Autopsicografia

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore



F.Pessoa

ALBERI

ALBERI
il mio prato incantato

lunedì 14 aprile 2008

ARCOBALENO



Il poeta è un fingitore, immagina ogni sentimento
E nella sua finzione tutto è dilatato.
Ogni sensazione ha la dimensione dell’immensità.
Messo di fronte al dolore vero, non è capace di
smorzare, di vedere al di là del suo momentaneo
smarrimento.
Prende la tristezza degli altri, sicuro di poterla
cancellare, distruggere con le parole.
E indossa con la stessa leggerezza lo stupore,
la gioia, la malinconia, la stanchezza del vivere.
Ne fa scrittura, segno, ricordanza.
Incolla sulla carta, per dimenticare d’essere
spettatore, per trovare un posto dove potersi
specchiare.
E a chi gli chiede “Come stai” spesso risponde
“Mi duole l’anima, oggi"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giulia ;-)

"I poeti son poeti perchè scrivono poesie e partecipano a concorsi dove vincono bugie"..
Mi vengono in mente anche questi versi di Pierangelo Bertoli.

Il poeta è nell'anima, la poesia
è nell'anima. Le parole, a volte,
suonano false. Suonano o sono. Chissà...

Buona giornata
Rosanna

Anonimo ha detto...

Giulia,

visita questo blog, se hai tempo,
lo trovo molto interessante..:

http://www.remobassini.it/blog/index.php

Un bacio
Rosanna